Comprendere il ciclo
In generale, la donna non è fertile durante
tutti i giorni del ciclo. Il momento migliore per la fecondazione è 2-3 giorni
prima e dopo l’ovulazione. È quindi necessario determinare esattamente
l’ovulazione. È fondamentale la durata della seconda metà del ciclo, la
cosiddetta fase luteale, che comincia con l’ovulazione e termina con l’inizio
della mestruazione. Durante questa fase di circa 12-16 giorni viene prodotto
progesterone e per effetto dell’aumento del livello di progesterone
l’endometrio viene preparato all’impianto di un ovocita fecondato. Una fase
luteale più corta indica una carenza di progesterone, che impedisce la
gravidanza. L’ovulazione può essere determinata con una certa precisione
utilizzando diversi strumenti.
Rapporti sessuali programmati
Se si conosce il proprio ciclo, rapporti sessuali
programmati possono essere un metodo per riuscire a ottenere una gravidanza.
Per una gravidanza riuscita è importante la finestra fertile. In questo
intervallo di tempo, la probabilità è maggiore se si hanno rapporti sessuali
ogni 2 giorni. Peraltro, l’annidamento dell’ovocita viene favorito se si hanno
rapporti sessuali anche nella seconda metà del ciclo.
Gli spermatozoi aiutano infatti l’ovocita a
impiantarsi.
Farmaci
La maturazione degli ovuli può essere
sostenuta e favorita anche con farmaci mirati. Un’eventuale terapia
farmacologica dovrebbe essere sempre discussa con il proprio ginecologo oppure
con una clinica per la fertilità, in modo da poter utilizzare il farmaco più
adatto.
Intervento
Una soluzione frequente è l’intervento
chirurgico in laparoscopia. Grazie a questa procedura minimamente invasiva, i
medici possono eradicare e/o distruggere i focolai endometriosici. Le
probabilità di riuscita di una gravidanza sono maggiori nei primi 3-6 mesi dopo
l’intervento.
Se dopo aver provato i metodi sopra menzionati non si è verificata nessuna gravidanza è possibile ricorrere alla medicina riproduttiva. È importante affidarsi a medici esperti, che operano ad esempio presso una clinica per la fertilità, oppure a ginecologi appositamente formati. Le tecniche di fecondazione assistita sono le seguenti:
Inseminazione intrauterina (IUI)
Nell’inseminazione intrauterina (IUI), la maturazione degli ovuli viene indotta da una leggera terapia ormonale; in linea di massima non si possono far maturare più di 2 ovuli. La maturazione degli ovuli viene controllata regolarmente dal medico curante. Quando uno o al massimo due ovuli sono maturi (circa 17-20 mm), l’ovulazione viene indotta con un farmaco e nelle 12-24 ore successive gli spermatozoi trattati vengono trasferiti nell’utero mediante un catetere sottile.
Le probabilità di riuscita della fecondazione mediante IUI sono circa del 5-15% per ogni ciclo, quindi in genere è necessario ripetere la procedura diverse volte.
Fecondazione in vitro (FIVET)
Se nonostante tutti gli sforzi non si verifica nessuna gravidanza, si può optare per la fecondazione in vitro (FIVET), che è un tipo di inseminazione artificiale. Questo trattamento viene eseguito dai medici che lavorano nelle cliniche per la fertilità o da ginecologi appositamente formati.
In questo caso, il medico curante si occupa dell’intero ciclo in maniera artificiale. In primo luogo, si ricorre a una terapia ormonale per far maturare gli ovuli. Gli ormoni vengono somministrati autonomamente dalla paziente per 10-14 giorni mediante iniezioni. La maturazione degli ovuli viene monitorata dal medico curante. 36 ore dopo l’ovulazione, i follicoli ovarici vengono prelevati mediante un piccolo intervento in leggera anestesia generale.
L’incontro fra ovocita e spermatozoi avviene in laboratorio: gli spermatozoi vengono aggiunti al terreno di coltura contenente l’ovocita. La coltura degli embrioni dura da 3 a 5 giorni. Se uno o più ovociti riesce a raggiungere la fase di blastocisti, al massimo 2 di queste vengono trasferite contemporaneamente nella cavità uterina della donna mediante un catetere.
Le blastocisti rimanenti possono essere congelate per eventuali transfer successivi.
Due settimane dopo il transfer in utero, si esegue un esame del sangue per determinare se è avvenuta la gravidanza.
Iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI)
L’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI) viene eseguita quando la qualità degli spermatozoi dell’uomo è bassa o è presente soltanto una percentuale ridotta di spermatozoi con motilità. La procedura è la stessa della FIVET: la differenza risiede nel metodo usato per fecondare gli ovociti. Nella FIVET gli ovociti vengono fecondati in provetta direttamente dagli spermatozoi trattati, mentre nella ICSI l’inseminazione dell’ovocita avviene tramite la micro-iniezione di un singolo spermatozoo direttamente al suo interno. La coltura degli embrioni dura da 3 a 5 giorni.
Copertura dei costi della fecondazione artificiale
In Svizzera, i costi dell’IUI sono coperti dall’assicurazione di base delle casse malati per un massimo di 3 tentativi. Per le pazienti con cassa malati svizzera, le richieste di garanzia vengono effettuate direttamente dai medici della clinica per la fertilità/dai ginecologi. Eventuali ulteriori tentativi successivi saranno a carico delle pazienti.
In generale i costi delle prestazioni per la FIVET o la ICSI non vengono prese a carico dalle casse malati svizzere. Per ulteriori informazioni ti invitiamo a rivolgerti presso la tua cassa malati.
I metodi di medicina alternativa come la medicina tradizionale cinese (MTC), servono da un lato come preparazione alla fecondazione artificiale (IUI/FIVET/ICSI) e dall’altro possono aumentare ulteriormente la fertilità della donna e dell’uomo. L’agopuntura, in particolare, può influire positivamente sull’equilibrio ormonale e quindi aumentare la probabilità di concepimento.
Quando io e mio marito ci siamo messi insieme, abbiamo capito subito che volevamo avere dei figli. A quel tempo mi era già stata diagnosticata l’endometriosi. Dal momento che dopo circa 9 mesi di tentativi intensi non ero rimasta incinta, mi sono sottoposta nuovamente a una laparoscopia. Siamo stati molto fortunati perché sono rimasta subito incinta al primo ciclo dopo l’intervento (circa 6 settimane dopo). La gravidanza è stata tutt’altro che semplice, ma nonostante gli ostacoli che abbiamo incontrato, oggi abbiamo una figlia sana. Dopo aver affrontato le difficoltà della prima gravidanza, abbiamo deciso di volere un secondo figlio. Abbiamo smesso di usare contraccettivi, ma come la prima volta non si è verificata nessuna gravidanza. Così mi sono sottoposta a un’altra laparoscopia. Oltre all’endometriosi mi è stata fatta una diagnosi di sospetta adenomiosi. Tuttavia non ho abbandonato la speranza di rimanere incinta in tempi brevi, proprio come la prima volta. Dopo 6 mesi sono rimasta nuovamente incinta. La gioia è stata grandissima, ma purtroppo ho dovuto dire addio al mio piccolo miracolo alla fine dell’ottava settimana di gravidanza a causa di un aborto spontaneo . Abbiamo così deciso di ricorrere all’IUI. Nonostante la terapia ormonale fosse leggera, il mio corpo ha reagito male: avevo nausea, mal di testa, vertigini ed ero di pessimo umore. Purtroppo questo metodo non ha avuto successo per me. Abbiamo così deciso di fare un ulteriore passo avanti e abbiamo iniziato la terapia FIVET. Questo percorso richiede molto tempo e tanta energia. Soltanto uno dei miei ovuli si è evoluto in una blastocisti e purtroppo il successivo transfer non è andato a buon fine. Dati i costi elevati non ci siamo potuti permettere un altro tentativo. D’altra parte, nel frattempo erano trascorsi 4 anni da quando avevamo deciso di avere un secondo figlio. Le possibilità si erano ridotte anche per via della mia età (avrei compiuto presto 40 anni). Questi 4 anni sono stati molto pesanti per tutti noi: per mio marito, per mia figlia e per me. Dopo le molte delusioni, discussioni e dopo tanto dolore abbiamo deciso infine di smettere di provarci e di godere del fatto di avere una figlia fantastica.